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Champagne: caratteristiche e consigli su il migliore abbinamento col cibo

Può essere bianco o rosé, ma in entrambi i casi rimanda all’idea di pregio e ricercatezza: stiamo parlando dello champagne. Anche se sarebbe più giusto parlare di vini champagne, cioè una varietà di vini vendemmiati e prodotti in specifici territori. Il termine “champagne” racchiude il significato di tutti i vini pregiati vendemmiati, elaborati e prodotti nei territori di nord est della Francia (la cosiddetta Regione Champagne). È proprio in quest’area che si trovano le tracce della prima versione nata, secondo gli esperti, dall’errore di un monaco benedettino delle cantine dell’abbazia di Saint-Pierre d’Hautvillers. Il vino frizzantino da lui prodotto fu un errore legato alla formazione di anidride carbonica dovuta al blocco della fermentazione del succo di uva indotta dal freddo dell’inverno. 

In realtà a rendere unici i vini champagne sono le caratteristiche dei vitigni coltivati a quasi 150 chilometri dalla Capitale francese: composizione del suolo ricco di fossili e calcare, posizione geografica (49esimo parallelo) e clima compreso tra i 9,5 e i 10 gradi. I vitigni Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier dai quali si ottiene la miscela classica dello champagne vengono coltivati nelle zone Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Aube e Montagne de Reims. 

Perché si dovrebbe parlare di champagne al plurale? Il livello di purezza di ogni vitigno e la filosofia del produttore possono dare vita a cuvée differenti in grado di adattarsi ad abbinamenti diversi. 

Champagne e spumante 

Qual è la differenza tra champagne e spumante? Soltanto il vino spumante proveniente dall’area Champagne e prodotto secondo un metodo particolare può essere definito champagne. Come già accennato, viene prodotto con le uve Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier dell’area francese. Gli aromi e i sapori dipendono dal tipo di terreno, dalla coltivazione a mano e dalla miscela delle uve utilizzata. A renderlo unico è anche il metodo “champenoise” caratterizzato dalla fermentazione in bottiglia anziché in vasca. Dopo aver adagiato le bottiglie, quindi, i produttori maneggiano le bottiglie in modo da far arrivare i resti della fermentazione nei colli. A quel punto i colli vengono congelati e i tappi vengono eliminati in modo da liberarsi dei residui della fermentazione e mantenere l’anidride carbonica all’interno. Infine si aggiunge lo zucchero per ottenere il livello di dolcezza desiderato. 

Abbinamenti champagne e cibo: quali sono i migliori champagne? 

I vini champagne sono pregiati, ma possono accompagnare il menu dall’inizio alla fine: gli abbinamenti champagne e cibo sono infiniti. Per esempio è possibile servire un aperitivo a base di mare o un tagliere di formaggi con uno champagne brut come il Ruinart Brut ‘R de Ruinart e proseguire gustando un piatto di lasagne con uno brut rosé o un primo con frutti di mare e crostacei con un Blanc de Blancs. Per quanto riguarda i secondi, si può provare il Ruinart Rosè con un secondo di carne dal sapore marcato (es. cotechino) o il Bollinger Special Cuvée per un secondo di pesce cotto in modo semplice. Quest’ultimo champagne può accompagnare anche la carne bianca. Lo champagne può essere servito anche con il dessert, optando per uno champagne mediamente dolce (demi-dec) per dolci al cioccolato, torte con fragole o crostate di frutta. Un esempio di champagne migliore? Il Moet&Chandon Ice Impérial

Non serve più chiedersi quanto costa una bottiglia di champagne. Ormai pasteggiare con lo champagne non dipende dai prezzi: grazie alle proposte delle migliori cantine vinicole è diventato un piacere alla portata di tutti.